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Zone rosse, la Cgil attacca: “Agenti sovraccarichi, si rischia il collasso del sistema”

Padova (venerdì, 11 aprile 2025) — All’indomani della festa per i 173 anni della Polizia di Stato, la Cgil lancia un duro monito sull’impatto delle “zone rosse” a Padova. Secondo il sindacato di categoria Silp Cgil, i presidi straordinari voluti dal prefetto – con particolare riferimento al quartiere della stazione – stanno generando un sovraccarico di lavoro insostenibile per il personale.

di Virginia Spennacchio

Nei primi otto mesi di sperimentazione, oltre 13.000 persone sono state controllate, con 41 allontanamenti. Ma il prezzo da pagare, spiegano i sindacati, è stato altissimo: 137 cambi turno, 398 servizi di ordine pubblico e 218 operazioni straordinarie affidate a un solo commissariato con appena 20 agenti.

La denuncia è chiara: per garantire la sicurezza nelle zone a rischio, vengono distolti operatori da uffici nevralgici come Anticrimine, passaporti o la Divisione Pasi. In quest’ultima, ad esempio, 30 agenti devono farsi carico di migliaia di pratiche, con ricadute pesanti anche sulla loro vita privata. A luglio 2024, alcuni impiegati dell’ufficio passaporti hanno registrato oltre 200 ore extra in un solo mese.

Il sindacato non risparmia critiche: «Controlli a tappeto spesso si traducono in interventi su senzatetto o soggetti marginali, più che su reali minacce alla sicurezza», spiegano, aggiungendo che molte delle attività svolte nelle zone rosse sono più d’immagine che efficaci.

Oltre al carico di lavoro, pesa anche la scarsa retribuzione: le ore extra vengono pagate in media sette euro netti, e i rimborsi arrivano con ritardo, talvolta anche di 18 mesi. La situazione viene definita «insostenibile», e rischia di minare la tenuta dell’intero sistema di sicurezza.

Silp Cgil chiede un cambio di rotta: meno misure “mediatiche” e più pianificazione, per tutelare davvero la sicurezza dei cittadini e la salute degli operatori. «Se non si interviene – conclude il sindacato – il prossimo anniversario della Polizia potrebbe non essere una celebrazione, ma il simbolo di un fallimento».

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Last modified: Aprile 11, 2025
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