Padova proteste per i fatti di Pisa e Firenze: “chi giustifica la violenza non può rappresentare le istituzioni”

immagine presa da: padovaoggi.it

Protesta sotto Palazzo Moroni: ” L’uso della forza così brutale di fronte a studenti minorenni inermi non può appartenere ad uno Stato che si definisce democratico”.

di “Andrea Scordino“

A Padova oltre 400 persone si sono presentate nel pomeriggio di ieri ( 25 febbraio) sotto Palazzo Moroni, per protestare e far sentire la propria voce, dopo le manganellate della polizia agli studenti (molti dei quali minorenni) a Pisa e Firenze, che manifestavano per un cessate il fuoco riguardo la guerra in medio oriente.

Al presidio di ieri, è intervenuto Domenico Amico coordinatore di Studenti per udu Padova: “Quello che è accaduto a Pisa e a Firenze è gravissimo. L’uso della forza così brutale di fronte a studenti minorenni inermi non può appartenere ad uno Stato che si definisce democratico. Le continue dichiarazioni – ha aggiunto Amico – che vengono rilasciate dalla destra sono oltremodo vergognose, chi giustifica la violenza efferata e cerca scusanti non può rappresentare le istituzioni del nostro Paese”.

Sophie Volpato della Rete Studenti Medi di Padova ha dichiarato: “Non resteremo in silenzio di fronte a uno Stato che reprime, censura e manganella studenti giustificando il sangue. Viviamo in un Paese che risponde alle richieste di pace con la violenza, che manganella studenti e studentesse che manifestano pacificamente per le strade della loro città, mentre di fronte a una commemorazione fascista non prende posizione“.

Alla manifestazione di ieri, organizzata da Reti Studenti Medi e Studenti per udu Padova, erano presenti: Cgil, Spi Cgil, Circolo Blow Up, Arcigay Tralaltro, Anpi, Auser, Centro Veneto Progetti Donna, Comunità Palestinese del Veneto, Ultima Generazione, Legambiente, ADI Associazione Dottorandi Italiani, Aula Studio Pollaio, Tetris, Libera, Assopace, Circolo Arci XXV Aprile, Equality Cooperativa Sociale, Compagno è il mondo Padova, Radicali, Le Democratiche, Partito Democratico, Giovani Democratici, Coalizione Civica, Giovani Comunisti, Rifondazione Comunista, PCI.