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Il progetto arriverà in estate nella provincia padovana: “ più lavoro stesso personale, il servizio potrebbe peggiorare”
di “Andrea Scordino“
Padova sarà la prima provincia veneta dove verrà attivato il “servizio passaporto” negli uffici postali dei Comuni con meno di 15mila abitanti.
Il progetto del passaporto si chiama Polis ed è stato finanziato grazie ai fondi del Pnrr(800 milioni) e le sovvenzioni statali (400 milioni). L’obiettivo è quello di trasformare “gli uffici postali nella casa dei servizi digitali”, si legge da un comunicato ufficiale di Poste Italiane, “uno sportello unico per rendere semplice e veloce l’accesso ai Servizi della Pubblica Amministrazione in 7.000 comuni italiani al di sotto dei 15mila abitanti”. Invece di recarsi in questura e attendere mesi e mesi per superare la lunga trafila per ottenere il documento, i cittadini residenti o domiciliati nei comuni aderenti al progetto potranno fare richiesta direttamente negli uffici postali. La documentazione da presentare resta la stessa: carta di identità valida, codice fiscale e due foto adatte per il documento; resta invariato anche l’importo di 42,50 euro da pagare per il bollettino ordinario e la marca da bollo di 73,50 euro.
Non sono mancate le prime osservazioni dei sindacati, in particolare di Cgil che ha evidenziato come Poste Italiane, con l’iniziativa del nuovo progetto, abbia aumentato il carico di lavoro senza assumere nuovi dipendenti e fare formazione. Senza personale aggiuntivo sostiene Cgil, i fenomeni delle code e lunghe attese finiranno per moltiplicarsi e peggiorare il servizio ai danni dei cittadini.
Tag: Padova Last modified: Aprile 8, 2024