Chi di voi sia incuriosito della comunità ebraica a Padova di sicuro si sarà meravigliato delle bellezza che nasconde e della conoscenza dettagliata a cui riporre attenzione.
La comunità ebraica di Padova è una delle ventuno comunità ebraiche italiane riunite nell’UCEI.
La presenza di un ebreo a Padova risale al 1289.
La comunità fiorì anche grazie all’Università che, a differenza di altri atenei, accettava studenti di qualsiasi religione.
Inizialmente vivevano in contrada San Leonardo(attuale via Savonarola) in un’area chiamata Borgo Zodio
Nel corso degli sconvolgimenti , tra i quali spicca l’assedio di Padova del 1509, gli ebrei preferirono spostarsi in una zona più interna della città, a sud di piazza delle Erbe. Fu proprio qui che nel 1603 venne istituito il ghetto chiuso di notte da quattro porte (perlopiù cancelli di legno) sorvegliate ciascuna da un ebreo e da un cristiano.
Le attività degli ebrei padovani erano limitate. Molti si dedicavano alla strazzeria, ovvero al commercio di cose usate.
La comunità ebraica di Padova fu però nota soprattutto dal punto di vista culturale: scuola Talmudica, circolo cabalistico denominato “Mevakhshè haShem”
Solo nel 1797, agli ebrei vennero riconosciuti i pieni diritti civili e le porte del ghetto furono abbattute
Nel secondo dopoguerra gli ebrei padovani erano duecento.
Padova richiama ogni anno per periodi di studio numerosi studenti di fede ebraica provenienti dall’estero.
La sinagoga tedesca, in via delle Piazze, fu il principale luogo di culto ebraico sino al 1943. Restaurata completamente nel 1998, oggi è sede del Museo della Padova Ebraica. La sinagoga italiana, in via San Martino e Solferino, è l’unica oggi regolarmente funzionante.
Domizia Di Crocco