Montegrotto Terme (martedì, 15 aprile 2025) — A Montegrotto Terme, in provincia di Padova, un bambino di nove anni ha saltato la seconda elementare dopo che le sue insegnanti hanno riconosciuto una condizione di plusdotazione.
di Virginia Spennacchio
Il caso è emerso alla scuola primaria Ippolito Nievo, dove la maestra Stefania Lunardi, con oltre vent’anni di esperienza, ha notato fin dai primi mesi che l’alunno si annoiava e faticava a restare concentrato. Aveva iniziato l’anno scolastico con entusiasmo, ma in breve tempo aveva perso interesse, chiedeva spesso di uscire dall’aula, e in alcuni momenti assumeva atteggiamenti provocatori. La maestra ha raccontato che il bambino conosceva già tutte le nozioni affrontate in classe e non trovava alcuno stimolo nelle attività proposte. Anche la madre, psicologa scolastica, ha confermato che il figlio mostrava un crescente malessere e rifiutava di andare a scuola, dicendo di sentirsi fuori posto. Dopo un anno di osservazione, l’insegnante ha suggerito alla famiglia di eseguire una valutazione del quoziente intellettivo. Il risultato del test ha confermato un QI pari a 136, collocando il bambino nella fascia della plusdotazione. A quel punto è stata proposta una soluzione poco comune: farlo passare direttamente dalla prima alla terza elementare, con una prova finale per verificare la preparazione. La dirigente scolastica ha sostenuto la scelta, ritenendo fondamentale valorizzare le capacità dell’alunno. L’insegnante si è documentata durante l’estate per prepararsi al meglio, collaborando con il collega della classe successiva. Col senno di poi, è emerso che la decisione è stata quella giusta: il bambino ha ritrovato motivazione e serenità. Il caso ha acceso l’attenzione sulla necessità di interventi mirati per gli studenti ad alto potenziale, ancora poco riconosciuti e supportati nei percorsi scolastici ordinari.
Last modified: Aprile 15, 2025