Scritto da 6:45 pm Padova, Attualità

Migranti sfruttati senza stipendio e senza cure. Cooperativa sotto sequestro a Padova

caporalato

Veniva fatto firmare un patto di lavoro volontario in cambio di vitto e alloggio. “L’unico modo per ottenere al più presto i colloqui con la questura è continuare lavorare”

di “Andrea Scordino

Costretti a lavorare senza essere pagati, senza assistenza medica e addirittura qualcuno anche senza scarpe. Secondo quanto accertato dalla squadra mobile di Padova si tratta di 19 immigrati richiedenti asilo, provenienti da da diversi Paesi africani come il Burkina Faso, il Senegal, la Costa D’Avorio, il Mali e la Guinea, sorpresi a lavorare in un centro di accoglienza.

Caporalato ed estorsione, sono questi i reati imputati ad un 48enne padovano, presidente della cooperativa, che hanno portato le forze dell’ordine a mettere sotto sequestro la struttura.
La cooperativa, pur non partecipando alle gare di appalto per l’accoglienza di migranti, si serviva degli stranieri per alcuni lavori di assemblaggio ed etichettatura.
Il titolare della cooperativa aveva fatto firmare ai 19 migranti un patto di lavoro volontario per almeno 3 mesi, in caso di diniego avrebbero perso vitto e alloggio.
Grazie ad una perquisizione avvenuta nei confronti di un soggetto che risultava essere stato espulso dal territorio italiano, gli agenti hanno riscontrato delle irregolarità: come ad esempio l’assunzione presso la cooperativa di Vigonza pur senza il regolare permesso di soggiorno.
In seguito ad altre indagini si è scoperta l’esistenza di una seconda cooperativa che gestiva il centro per l’accoglienza straordinaria in cui venivano affidati i migranti, ai quali proponeva il cosiddetto il patto di lavoro volontario. Ai migranti veniva detto che lavorare era l’unico modo per ottenere al più presto i colloqui con la questura e regolarizzare la loro posizione.

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Last modified: Febbraio 9, 2024
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