Padova (sabato, 22 febbraio 2025) – Padova ha accolto oggi, 22 febbraio, la delegazione di Kairos Palestine, impegnata in un tour di sensibilizzazione che attraversa l’Italia dal 17 al 23 febbraio. Dopo le tappe a Napoli, Roma, Firenze, Bologna e Venezia, il movimento cristiano palestinese ha portato nella città veneta un messaggio chiaro e incisivo: diritti umani, giustizia e resistenza non violenta.
di Monia Settimi
Kairos Palestine è nato nel 2009 con la pubblicazione del documento “Kairos Palestine: A Moment of Truth”, un appello firmato dai leader delle 13 confessioni cristiane della Terra Santa per creare una rete globale di preghiera e impegno per la pace. L’obiettivo è quello di porre fine all’occupazione e alla colonizzazione israeliana, garantendo ai palestinesi il pieno diritto all’autodeterminazione, in linea con le risoluzioni delle Nazioni Unite.
La giornata padovana si è aperta con un seminario di studi presso il Centro di Ateneo per i Diritti Umani, dove i membri della delegazione hanno dialogato sul futuro della Palestina e sulle sfide legate alla tutela dei diritti umani. Nel pomeriggio si è tenuta una veglia di preghiera nella Chiesa di Santa Teresa di Gesù Bambino alla Guizza, un momento di raccoglimento e riflessione. Successivamente, durante la conferenza stampa in Comune, la delegazione ha incontrato l’assessora alla pace Francesca Benciolini, il presidente del Centro Diritti Umani Marco Mascia e don Luca Facco in rappresentanza della Diocesi di Padova.
L’assessora Benciolini ha evidenziato l’importanza della testimonianza portata dalla delegazione, sottolineando come il loro racconto permetta di comprendere in modo diretto la realtà vissuta in Palestina. Ha ricordato inoltre che il Consiglio Comunale di Padova ha recentemente approvato una mozione per chiedere allo Stato italiano di riconoscere ufficialmente la Palestina.
Nel suo intervento, Marco Mascia ha denunciato la gravità della situazione nei territori occupati, parlando di “genocidio in corso” e ribadendo l’urgenza di un riconoscimento ufficiale dello Stato palestinese. Anche don Luca Facco ha sottolineato la necessità di ascoltare chi vive questa tragedia quotidianamente, perché solo attraverso le testimonianze dirette si può comprendere l’ampiezza delle violazioni dei diritti umani.
Le parole della delegazione sono state particolarmente intense. Rifat Kassis, attivista per la resistenza non violenta, ha raccontato come il movimento continui a lottare attraverso azioni pacifiche, ricostruendo case e ripiantando ulivi distrutti dai coloni israeliani. Ha lanciato un appello alle chiese internazionali, accusandole di ignorare la sofferenza del popolo palestinese. Il pastore e teologo Munther Isaac ha definito questo momento storico come un “test per l’umanità”, denunciando il fatto che l’Europa stia normalizzando un sistema di apartheid. Ha spiegato come Israele stia distruggendo intere comunità e costringendo migliaia di palestinesi ad abbandonare le proprie case, mentre la comunità internazionale resta in silenzio.
L’avvocata Sahar Francis, direttrice dell’associazione per i diritti dei prigionieri Adameer, ha rivelato che negli ultimi mesi oltre 14.000 palestinesi, tra cui migliaia di minori, sono stati arrestati e sottoposti a torture e violenze. Ha denunciato l’introduzione del cosiddetto “terrorismo legale”, una legge che consente di criminalizzare chiunque denunci le violazioni dei diritti umani nei territori occupati, colpendo in particolare le organizzazioni internazionali che cercano di documentare gli abusi.
Il passaggio della delegazione di Kairos Palestine a Padova ha lasciato un segno profondo. Tra testimonianze dirette, momenti di riflessione e appelli alla giustizia, il loro messaggio ha scosso le coscienze, richiamando l’attenzione su una tragedia che non può essere ignorata. Padova si conferma una città attenta alla pace e ai diritti umani, un ponte tra culture e popoli nella lotta per la giustizia.
Last modified: Febbraio 22, 2025