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Intesa Sanpaolo chiude 5 filiali nel Padovano: allarme desertificazione bancaria

Padova (sabato, 8 marzo 2025) — Prosegue il piano di chiusura delle filiali di Intesa Sanpaolo, con un impatto significativo sulla provincia di Padova, in particolare nella Bassa padovana. Entro giugno chiuderanno gli sportelli di Agna, Villa Estense, Piacenza d’Adige e San Giorgio in Bosco, lasciando interi comuni privi di una banca di riferimento. A ottobre, inoltre, la filiale di Rubano sarà inglobata da Sarmeola, mentre a Padova lo storico Monte di Pietà confluirà nella grande sede di piazza Eremitani.

di Virginia Spennacchio

A livello regionale, il fenomeno si estende anche alla provincia di Rovigo, con un totale di 13 sportelli chiusi nel corso dell’anno. Un trend che negli ultimi anni ha portato alla progressiva riduzione della presenza bancaria sul territorio, come già accaduto a Maserà di Padova, Casalserugo, Bovolenta e Polverara.

La First Cisl di Padova e Rovigo lancia l’allarme sul fenomeno della “desertificazione bancaria”, che priva i cittadini di servizi essenziali e penalizza soprattutto le fasce più deboli della popolazione. «Dietro la spinta alla digitalizzazione si nasconde una strategia di riduzione dei costi, con la chiusura delle sedi fisiche e il taglio del personale», denuncia il segretario Alessandro Pani.

Sul fronte occupazionale, il sindacato evidenzia l’impatto del piano esodi di Intesa, che prevede la riduzione di 9.000 dipendenti nei prossimi anni, con solo 3.500 nuove assunzioni, di cui molte con contratti misti. Il rischio, secondo la Cisl, è un ulteriore impoverimento economico e sociale delle aree già più fragili, come la Bassa padovana e il Polesine.

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Last modified: Marzo 8, 2025
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