L’aumento dei prezzi pesa sulle tasche dei cittadini, rendendo più difficile l’acquisto di beni di prima necessità e servizi.
di “Andrea Scordino“
L’Unità Nazionale dei Lavoratori nei giorni scorsi ha redatto un report con la classifica delle città con con olre 150mila abitanti più care del nostro Paese. Basandosi su uno studio condotto dall’Istat per individuare l’inflazione media dello scorso anno, il report ha permesso di determinare la spese che nel 2023 una famiglia ha pagato in più rispetto al 2022.
La città più cara del 2023 è Milano, con l’inflazione media pari al +6,1%, l’equivalente di una spesa annua aggiuntiva a famiglia di 1656 euro in più rispetto al 2022. Al secondo posto troviamo Varese con un’inflazione media al 6% e un aumento di spesa di 1582 euro in più a famiglia. Segue al terzo posto Bolzano, con un’inflazione pari al 5,8% e una spesa di 1541 euro annui in più per famiglia.
Come già accennato Padova si piazza al 30esimo posto, con un’inflazione media del 5,7% e un incremento di spesa media annua a famiglia di 1327 euro in più. La citta del Santo si posiziona comunque seconda in Veneto, preceduta da Venezia (al 16esimo posto dellla classifica con 1395 euro di spesa in più a famiglia).
“L’inflazione – commenta il presidente dell’Ascom Confcommercio, Patrizio Bertin – non è ancora sotto controllo e questo preoccupa, oltre che le famiglie, anche le nostre categorie che sono tra l’incudine dei costi a monte che salgono e la riduzione dei consumi a valle che penalizzano i fatturati. Per quanto riguarda la nostra città, conforta che il differenziale tra dicembre e gennaio si sia limitato al +0,3% e che il tendenziale annuo si fermi all’1%. Conclude il presidente dell’Ascom Confcommercio: “L’auspicio è che l’inflazione rientri al più presto anche perché un’inflazione alta si riverbera sui tassi bancari e tassi alti zavorrano gli investimenti”.