Padova (mercoledì, 19 marzo 2025) — Nelle ultime settimane, le Alpi hanno registrato un preoccupante incremento di incidenti legati allo scialpinismo, culminati in tre tragici decessi in meno di 48 ore. Il 16 marzo, una valanga a Forcella Giau, tra Cortina d’Ampezzo e la Val Fiorentina, ha travolto un gruppo di scialpinisti, causando la morte di due persone e il ferimento di altre due. Il giorno seguente, un’altra valanga sul versante trentino del Tonale ha coinvolto tre scialpinisti, uno dei quali ha perso la vita e gli altri due sono rimasti gravemente feriti.
di Virginia Spennacchio
Questi incidenti sottolineano l’importanza di adottare misure preventive rigorose. Il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico italiano raccomanda di consultare attentamente i bollettini nivologici e meteorologici prima di intraprendere escursioni, di dotarsi sempre di Artva, pala e sonda, e di praticare il “senso della rinuncia”, ossia la capacità di fermarsi o rinunciare all’itinerario previsto in condizioni di rischio elevato.
Reinhold Messner, celebre alpinista, enfatizza che “l’alpinismo è l’arte di non morire”, suggerendo che la prudenza e la valutazione attenta delle condizioni sono fondamentali per la sicurezza in montagna. Inoltre, è consigliabile affidarsi a guide alpine esperte, soprattutto per chi è alle prime armi, e limitare le escursioni a piccoli gruppi per facilitare l’assistenza reciproca e ridurre i rischi.
Seguendo queste indicazioni e mantenendo un comportamento responsabile, è possibile godere delle bellezze delle Alpi minimizzando i rischi associati allo scialpinismo.
Last modified: Marzo 19, 2025