Gino Cecchettin, padre della giovane Giulia Cecchettin assassinata, è tornato a parlare pubblicamente del dolore causato dalla perdita della figlia. Durante un incontro presso l’Università La Sapienza di Roma nell’ambito di Obiettivo 5, un campus di formazione per l’equità e l’inclusione, Cecchettin ha condiviso il suo vissuto e la sua empatia per i genitori di Filippo Turetta, l’assassino di Giulia.
Di Daniel Caria
Cecchettin ha esposto il suo rispetto e comprensione nei confronti dei genitori di Turetta, riconoscendo il dramma che stanno vivendo. Ha dichiarato di immedesimarsi spesso in loro, riflettendo sulla difficoltà che avranno nel tornare a sorridere, considerando che saranno sempre i genitori di un omicida. Ha espresso la sua compassione per il loro dolore, sottolineando che, nonostante la tragedia, è riuscito a trovare conforto nei figli e negli amici.
Durante l’incontro, Gino Cecchettin ha anche condiviso alcuni dei suoi sogni ricorrenti, dove immagina di riportare Giulia a casa. Ha toccato tematiche più ampie, come la cultura del patriarcato, sottolineando la necessità di un cambiamento nei comportamenti maschili. Ha riflettuto sulla sua esperienza personale, crescendo in una cultura machista, e ha evidenziato la complessità nel superare gli stereotipi di genere e nell’esprimere emozioni come chiedere scusa.
L’intervento di Cecchettin rappresenta un momento di condivisione e riflessione su temi delicati, promuovendo la consapevolezza e l’inclusione.
Last modified: Marzo 8, 2024