Giancarlo Galan, ex presidente della Regione Veneto coinvolto nello scandalo delle tangenti del Mose, ha rilasciato un’intervista esprimendo la sua indignazione e ribadendo la sua innocenza. Galan, attualmente emarginato dalla società, ha dichiarato che il vero affare del Mose sarebbe stata la manutenzione e ha sostenuto di essere stato sacrificato per il sistema corrotto.
Di Daniel Caria
Nell’intervista a Alberto Vitucci del Mattino di Padova e altri quotidiani veneti, Galan ha affermato che non ha mai preso soldi e ha dichiarato che il sistema corrotto continua a operare. Ha sollevato il fatto di non essere mai stato interrogato e ha menzionato Massimo Cacciari, sindaco di Venezia all’epoca, sostenendo che aveva ragione sulla complessità e i costi elevati della manutenzione del Mose.
Galan si è descritto come una vittima, evidenziando la sua situazione economica attuale, dipendente dall’aiuto del fratello e di alcuni amici. Ha criticato i politici romani che non hanno mai pagato per le loro azioni, evidenziando la disparità con il trattamento riservato a Mazzacurati, cui è stato offerto un biglietto aereo per gli Stati Uniti. La sua intervista riflette il suo sdegno nei confronti del sistema e la sua convinzione di essere stato ingiustamente preso di mira.
Last modified: Marzo 8, 2024