Nel volere fare una premessa, bisogna ricondurre il fatto di cronaca della citata figura criminale degli imprenditori nell’ambito dell’operazione “Andrea
di Domizia Di Crocco
Doria”, condotta dal G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Reggio Calabria, uniti con la S.C.I.C.O. a contrasto dell’infiltrazione della ‘ndrangheta nell’economia legale e conclusasi nell’aprile del 2021 con l’esecuzione di provvedimenti cautelari personali nei confronti di 23 soggetti, tra cui noti imprenditori, e reali frodi per oltre 620 milioni di euro.
Siffatta indagine ha portato alla scoperta di un articolato sistema di frode fiscale, realizzata nel settore del commercio di prodotti petroliferi, costruita su fittizie triangolazioni societarie, con la finalità di evadere l’IVA e le accise.
Altro fine le false dichiarazioni di intento, per acquistare in regime di non imponibilità.
Il processo partiva dalla distribuzione del prodotto petrolifero al deposito fiscale fino ai distributori stradali finali. Gli operatoti del sistema funzionali sono stati imprese “cartiera” di commercio di carburante, depositi commerciali e brokers locali.
Alla luce delle richiamate evidenze, la locale Direzione Distrettuale Antimafia ha delegato il G.I.C.O. del Nucleo Polizia Economica Finanziaria di Reggio Calabria a svolgere apposita indagine a carattere economico/patrimoniale.
Nel marzo 2023, la Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria ha disposto il sequestro di tutto il patrimonio riconducibile ai imprenditori identificati, costituito, nello specifico, dall’intero compendio aziendale di 20 imprese – 3 delle quali con sede in Germania – comprensivi, di 50 terreni, 10 fabbricati e 86 tra automezzi ed autoveicoli anche di lusso – oltre 1 milione di euro in denaro contante, nonché disponibilità finanziarie, per un valore complessivamente stimato in oltre 80 milioni di euro. La ripulitura degli incassi sarebbe avvenuto anche tramite famiglie di ‘ndrangheta, interessate nel settore della distribuzione dei prodotti petroliferi.
Nel merito dell’operazione in atto, i Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, con il supporto operativo dello S.C.I.C.O., sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, diretta dal Dott. Giovanni Bombardieri, sono in esecuzione – in Piemonte, Lazio, Calabria e Monaco di Baviera (Germania) – per un provvedimento emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del locale Tribunale che dispone l’applicazione della misura patrimoniale del sequestro di beni – per un valore complessivamente stimato in 10 milioni di euro – riconducibili a tre imprenditori reggini operanti prevalentemente nel settore del commercio dei prodotti petroliferi.