Una controversia ha scosso l’opinione pubblica quando Antonella Viola, nota immunologa, e la Cgil si sono trovati in disaccordo su chi abbia realmente fornito assistenza a una famiglia senza tetto nel territorio padovano. La questione è emersa dopo che la Cgil ha pubblicato un articolo sul suo sito web, attribuendo alla sigla sindacale il merito di aver trovato una soluzione per la famiglia di Asma e Haddad, originaria della Tunisia, che viveva in condizioni precarie.
Di Daniel Caria
Tuttavia, Viola ha prontamente smentito queste affermazioni, rivelando di essere stata lei, insieme al marito Marco Cattalini, a fornire aiuto alla famiglia. Ha raccontato di aver ospitato la famiglia nella propria casa per un mese e successivamente di aver acquistato un appartamento adeguato alle loro esigenze per affittarlo loro a un prezzo equo. Viola ha sottolineato di non aver mai avuto contatti con la Cgil, la Caritas o altre associazioni durante questo processo.
L’immunologa ha espresso indignazione per il tentativo del sindacato di attribuirsi meriti che non gli spettavano, definendo la situazione “assurda” e “speculativa sul dolore”. Ha sottolineato che il suo intento era di aiutare la famiglia senza cercare riconoscimenti pubblici.
Successivamente, Viola ha annunciato di aver ricevuto le scuse dalla Cgil per l’articolo controverso, ma ha ribadito che l’importante è stato aver offerto un sostegno concreto a una famiglia in difficoltà.
Questa vicenda solleva interrogativi sull’importanza della trasparenza e dell’onestà nella comunicazione, soprattutto quando si tratta di questioni così delicate come il sostegno alle persone bisognose.
Last modified: Marzo 12, 2024