Un esodo preoccupante che dipinge un quadro desolante della scuola padovana.
di “Andrea Scordino“
Sarebbero circa 300 i docenti di Padova che a fine anno scolastico andranno in pensione prima dei 67 anni. Un dato che lascia spazio a parecchie preoccupazioni soprattutto per la carenza di insegnanti registrata negli ultimi anni. Se la carriera da insegnante attrae meno rispetto a una volta, il perché del crollo dei docenti in Italia è da ricercare in alcuni aspetti cruciali, che rendono questo lavoro estenuante e insostenibile.
Primo tra i motivi che rendono sempre meno appetibile questo lavoro, sono gli stipendi troppo bassi per la mole elevata di responsabilità che giornalmente vengono affidate ad un docente. Il livello degli stipendi rimasto fermo a diversi anni fa, non è adeguato al costo della vita, costringendo molti insegnanti ad avere un secondo lavoro per sbarcare il lunario.
Anche il rapporto tra insegnati, alunni e famiglie è diventato più difficile da gestire. Le eccessive aspettative e pressioni delle famiglie sul rendimento dei figli, spesso compromette il lavoro e giudizio degli insegnanti sugli alunni, mettendo a rischio la tradizionale collaborazione tra le agenzie educative, come la scuola e la famiglia.
L’abbandono dell’insegnamento rappresenta una minaccia per il futuro del nostro Paese. Per arginare questa tendenza, serve un impegno concreto su più fronti: aumentare gli stipendi, promuovere la collaborazione tra scuola e famiglie per un ambiente educativo e coeso e aumentare i fondi destinati all’istruzione per realizzare nuovi edifici scolastici e arricchire l’insegnamento con l’utilizzo di nuove tecnologie.
Last modified: Marzo 6, 2024