Il pubblico ministero Benedetto Roberti chiede il rinvio a giudizio per l’ex comandante della polizia locale di Cadoneghe, il 63enne Giampietro Moro e l’agente Mattia Ferracin, di 32 anni, Accusati di falso in atto pubblico commesso da un pubblico ufficiale, e per Moro c’è anche la tentata concussione.
Di Daniel Caria
La notte del 9 agosto, l’autovelox a ridosso dell’incrocio con via Donizetti è stato fatto esplodere. Erano i giorni delle proteste dei cosiddetti “multati di Cadoneghe”, che hanno manifestato sotto la Prefettura di Padova attirando l’attenzione di tutti i media nazionali.
Secondo l’accusa i due rilevatori non sono mai stati tarati come è invece obbligatorio fare. E a farlo avrebbero dovuti essere stati Moro e Ferracin. Secondo l’accusa, quando Marco Schiesaro, sindaco di Cadoneghe, ha chiesto dei chiarimenti sul motivo di un numero tanto elevato di multe, quest’ultimi avrebbero redatto tre atti pubblici falsi che riportavano le date del 21 e del 22 giugno scorso.
Sempre secondo l’accusa i rapporti tra l’ex comandante Moro e il sindaco Schiesaro non erano affatto buoni da tempo e sembra che il primo abbia fatto prima pressioni e poi manifestato l’intenzione di creare problemi al primo cittadino proprio usando le multe, se non avesse ottenuto una promozione e quindi uno stipendio maggiore. Da qui l’accusa di tentata concussione.
Tag: Incidente stradale, Padova, reato Last modified: Febbraio 16, 2024