Avanti fino alla vittoria – implora Benjamin Netanyahu, ordinando ai suoi militari di avanzare su Rafah.
Giorno dopo è il giorno dopo Hamas – continua il primo ministro israeliano – solo
di Domizia Di Crocco
una vittoria totale ci permetterà di ripristinare la sicurezza in Israele, sia a nord che a sud. Hamas non sopravviverà a Gaza. Siamo sulla strada della vittoria totale. La vittoria è a portata di mano.
Così Israele sottoscrive la decisione, giunta dopo che in mattinata vi era stato uno scontro al calor bianco non appena si è appreso che il capo del governo stava per fornire un via libera di massima, senza aver prima consultato il gabinetto di guerra.
Nell’accordo della presumibile tregua, invano, I fondamentalisti avevano proposto un cessate il fuoco per quattro mesi e mezzo, durante i quali tutti gli ostaggi sarebbero stati rilasciati, Israele avrebbe ritirato le sue forze dalla Striscia in vista di un successivo accordo sulla fine della guerra.
Proteste arrivano dalle famiglie degli ostaggi, che a questo punto temono sempre di più per la sorte dei loro 136 congiunti ancora nella Striscia.
Nonostante ciò, Hamas, guidata dall’esponente dell’ufficio politico del gruppo Khalil al-Hayya, si recherà al Cairo per colloqui con i mediatori di Egitto e Qatar. Lo ha confermato Osama Hamadan, esponente di Hamas in Libano.( fonte , citando il giornale Al Araby Al Jadeed).
Washington vicino ad arabi per la creazione di uno Stato palestinese.
Molti tra i negoziatori tentano di scongiurare l’attacco su Rafah, la città della Striscia sul confine egiziano dove si è ammassata la gran parte dei rifugiati ai quali non è concessa alcuna via di fuga, stante la chiusura del confine con l’Egitto.
Una forma di irruenza politica quella di israele che indica la sua intenzione di portare avanti il conflitto nella regione tout court per cui Hamas è pronto ad affrontare tutte le opzioni- afferma Sami Abu Zuhri, un alto funzionario Hamas.
Ad oggi nessuno dei prigionieri di Hamas è stato liberato nel corso della controffensiva militare.
Tra le due parti rimangono grandi distanze.
Non è la prima volta che il Consiglio è diviso- avverte il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres – Ma la cosa peggiore, l’attuale disfunzione è più profonda e pericolosa. i governi stanno ignorando e minando i principi stessi del multilateralismo, senza responsabilità. Il Consiglio di Sicurezza, il principale strumento per la pace nel mondo, è in un vicolo cieco a causa delle spaccature geopolitiche. durante la Guerra Fredda, meccanismi ben consolidati hanno contribuito a gestire le relazioni tra le superpotenze, ma nel mondo multipolare di oggi tali meccanismi sono assenti. Il nostro mondo sta entrando in un’era di caos. vediamo i risultati: un pericoloso e imprevedibile tutti contro tutti, nella totale impunità», ha denunciato ancora, dicendosi preoccupato per una nuova proliferazione nucleare e lo sviluppo di «nuovi mezzi per uccidersi a vicenda e per annientare l’umanità. conseguenze regionali incalcolabili. (Fonte- All’assemblea generale dell’Onu).
Guterres ha messo tutti in guardia da un attacco di terra israeliano a Rafah.