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Ahmed, la speranza ritrovata: Padova accoglie il piccolo sopravvissuto dalle bombe di Gaza

PADOVA (mercoledì, 5 marzo 2025) – Un raggio di speranza illumina la città di Padova, dove il piccolo Ahmed, 6 anni, ha appena superato l’ultima operazione salvavita dopo il suo arrivo drammatico dalla Striscia di Gaza.

di Monia Settimi

Evacuato grazie alla Medical Evacuation coordinata dalla Farnesina e dalla Protezione Civile, Ahmed è arrivato a Padova nella notte del 14 febbraio, accolto d’urgenza nel reparto di Chirurgia Plastica dell’Ospedale di Padova sotto la guida del prof. Franco Bassetto. La sua battaglia non è finita: sono previsti altri interventi per garantire la sua piena guarigione, ma i progressi già fatti sono straordinari.

Accanto ad Ahmed ci sono la sua mamma e i suoi due gemellini, Masak e Mohamed, che il 15 marzo festeggeranno il loro quarto compleanno. L’intera famiglia è ospitata nella Casa Lucia Valentini Terrani all’Arcella, grazie alla solidarietà padovana, mentre la loro richiesta di asilo è in corso presso la Questura. La famiglia riceve il sostegno costante dell’associazione Padova Abbraccia i Bambini, che, insieme alla Prefettura e alla cooperativa Orizzonti, è al fianco di questa famiglia in difficoltà, aiutandola a gestire le incombenze quotidiane, dalle necessità pratiche agli spostamenti ospedalieri.

Padova, però, non si ferma qui: l’Amministrazione comunale ha attivato un conto corrente per raccogliere fondi a favore delle cure e dell’accoglienza di Ahmed e della sua famiglia. E la risposta è stata incredibile! Con la campagna di raccolta fondi di settembre, che ha sostenuto altre due bambine arrivate da Gaza, sono stati raccolti oltre 8.000 euro in pochi giorni. Un gesto di generosità che ha reso possibile il proseguimento delle cure sanitarie e delle necessità scolastiche per le famiglie.

L’accoglienza di Ahmed e delle altre famiglie palestinesi è stata un atto di solidarietà straordinaria. Grazie alla Parrocchia di San Bellino, che ha messo a disposizione un alloggio temporaneo, le famiglie hanno trovato un rifugio sicuro dove ricominciare. Oltre all’assistenza sanitaria, c’è stato anche un forte impegno nell’integrazione sociale. La piccola Alaa è stata iscritta al Liceo delle Scienze Umane, e Lana frequenta la scuola materna Gesù Maria, dove hanno iniziato a imparare la lingua italiana e a costruire una nuova vita, circondate dall’affetto della comunità padovana.

Nel frattempo, le cure continuano anche per le altre bambine: Zaina, che ha appena affrontato un secondo intervento chirurgico al collo, sta migliorando rapidamente, mentre Alaa prosegue con le fisioterapie. Ma non sono solo le ferite fisiche a dover essere curate: il trauma psicologico causato da una vita segnata dalla guerra richiede un’attenzione speciale, e per questo gli operatori seguono con cura anche il lato emotivo dei bambini, supportandoli in ogni passo verso la guarigione.

La generosità della cittadinanza padovana ha avuto un impatto tangibile, coprendo non solo le spese sanitarie, ma anche quelle per le medicazioni specialistiche necessarie. «Padova ha dimostrato ancora una volta di essere una città che accoglie con il cuore aperto», ha dichiarato l’assessora al sociale Margherita Colonnello durante la sua visita ad Ahmed. «La solidarietà è il nostro faro in tempi bui, e questa città ha saputo rispondere con forza e calore, offrendo a queste famiglie un’opportunità di rinascita».

In un mondo dove la sofferenza sembra essere troppo spesso al centro delle notizie, Padova si fa portatrice di speranza. E, mentre Ahmed e la sua famiglia continuano il loro difficile cammino verso la guarigione, la città dimostra che la solidarietà è davvero capace di cambiare la vita di chi è più vulnerabile.

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Last modified: Marzo 5, 2025
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