PADOVA (martedì, 18 febbraio 2025) – Si è innamorata di un sacerdote e, secondo la giustizia, lo ha tormentato per anni, trasformandosi in una stalker. Protagonisti della vicenda sono una donna di 72 anni e un prete di 55, perseguitato per anni fino a dover cambiare città più volte nel tentativo di sfuggirle.
di Silvia Cannas Simontacchi
Tutto è iniziato nel 2015, quando la donna, parrocchiana della Basilica di Sant’Antonio a Padova, ha sviluppato un’attrazione per il sacerdote, manifestandogli un interesse sempre più pressante. Col tempo, non si è limitata a frequentare la sua chiesa, ma ha iniziato a seguirlo nei suoi spostamenti, inseguendolo prima a Bologna e poi fino a Genova, dove il religioso era stato trasferito.
Secondo la ricostruzione dell’autorità giudiziaria, la donna sarebbe riuscita a ottenere il numero di telefono del prete fingendosi gravemente malata e chiedendo un supporto spirituale. Da quel momento ha iniziato a tempestarlo di telefonate e messaggi, inizialmente con richieste d’aiuto, poi sempre più ambigui e insistenti.
La sua presenza ossessiva ha finito per condizionare la vita del religioso, costringendolo a cambiare abitudini e a vivere in un continuo stato di ansia. Oltre a telefonate e messaggi, sono arrivati anche appostamenti sotto la sua abitazione e nei luoghi che frequentava.
L’escalation ha raggiunto il culmine quando la 72enne, vedendosi respinta, ha accusato falsamente il prete di violenza, arrivando persino a presentare una denuncia alle autorità ecclesiastiche. Non contenta, ha usato i social per screditarlo pubblicamente.
Segnato profondamente da questa vicenda, il sacerdote ha dovuto intraprendere un percorso di supporto psicologico per superare il trauma. Intanto, il processo contro la donna si è concluso con una condanna a 2 anni e 2 mesi di reclusione per atti persecutori e calunnia.
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