PADOVA (martedì 30 aprile 2024) – Renato Zambello, ricercatore presso il Vimm – Istituto Veneto di Medicina Molecolare e professore associato nell’Unità di Ematologia del Dipartimento di Medicina dell’Università degli Studi di Padova, ha ottenuto un finanziamento di 148mila euro dalla sezione di Treviso dell’Associazione Italiana Leucemie e Linfomi (AIL) per un progetto biennale.
Di Daniel Caria
Il progetto, intitolato “Un approccio innovativo per distinguere le Linfocitosi T Clonali non specificate dalle Leucemie Croniche dei Linfociti Granulati di tipo T”, si concentra sull’identificazione delle caratteristiche che distinguono i cloni di linfociti T “innocenti” da quelli “aggressivi” che possono sviluppare una leucemia. Questo lavoro di ricerca è di grande importanza scientifica e clinica poiché mira a migliorare la comprensione biologica e i criteri diagnostici dei disordini linfoproliferativi dei linfociti T.
Il gruppo di ricerca, in collaborazione con l’Ematologia dell’Azienda Ospedaliera-Università di Padova e l’Ematologia dell’Ospedale Ca’ Foncello di Treviso, utilizzerà tecniche biologiche avanzate per definire criteri e strategie per distinguere diverse tipologie di disordini linfoproliferativi T. Lo scopo è separare le alterazioni indolenti del sistema immunitario da quelle di natura tumorale, al fine di prevenire l’evoluzione in una malattia maligna.
Renato Zambello, nato a Santa Giustina in Colle (Padova), ha una lunga esperienza nel campo dell’emotologia e della ricerca medica. Dopo essersi laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Padova, ha lavorato in diversi ruoli presso varie istituzioni mediche prima di diventare professore associato di Ematologia a Padova. Il suo impegno nella ricerca ha contribuito significativamente alla comprensione dei meccanismi che favoriscono lo sviluppo dei tumori e alla ricerca di nuove terapie.
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Last modified: Aprile 30, 2024