PADOVA (venerdì 12 Aprile) – Durante la seduta del senato accademico tenutasi in martedì, una decina di studenti appartenenti al collettivo studentesco Catai sono stati denunciati per resistenza a pubblico ufficiale e manifestazione non annunciata.
di “Andrea Scordino“
Sono state ore di tensione quelle di martedì quando un folto gruppo di studenti dell’ateneo di Padova ha provato ad entrare nei cortili dell’Università. Bloccati per due volte, gli studenti prima, hanno provato ad entrare dall’ingresso laterale di via San Francesco e poi dall’ingresso principale di via VIII febbraio, ma in entrambi i casi hanno incontrato il cordone di sicurezza degli Agenti del II Reparto Mobile. Gli antisommossa hanno respinto, senza mai utilizzare i manganelli, i manifestanti, i quali intonavano cori come Free Palestine e Mapelli facci entrare, mentre sventolavano bandiere della Palestina e mostravano cartelli con i volti di Biden, Salvini e Meloni sporchi di sangue.
Così, mentre in Senato Accademico era in corso la votazione di una mozione (infine bocciata) con la quale si chiedeva all’Università di Padova di sospendere la collaborazione scientifica con le università israeliane, fuori dall’edificio quello che doveva essere un tranquillo sit-in davanti al Palazzo del BO è diventato un focolare di protesta. Le immagini sono state rilanciate subito dal collettivo Catai per testimoniare il grande sostegno ricevuto dagli studenti in seguito alle manifestazioni pro-Palestina che hanno interessato la vita delle ultime settimane degli atenei di tutta Italia.
Non accettiamo la militarizzazione con cui Palazzo Bo è stato blindato durante il Senato Accademico. In quanto studenti avevamo il diritto di entrare nella nostra università e fare valere le nostre istanze. Non siamo più disposti a sopportare la complicità del nostro paese nel genocidio del popolo palestinese, ha affermato Sebastiano Dorich di Spazio Catai.
Tag: Università di Padova Last modified: Aprile 12, 2024
